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Cresce la comunità dei terziari francescani cortonesi

Sette nuovi seguaci di San Francesco, Santa Chiara e Santa Margherita

Credits Ansa

Domenica 17 novembre nel corso della Santa Messa delle dieci nella Basilica di Santa Margherita a Cortona si terrà la professione solenne d’ingresso nella comunità cortonese dei terziari francescani di sette nuovi seguaci di San Francesco, Santa Chiara e Santa Margherita. Lo ha annunciato Padre Federico Cornacchini dei Minori di Santa Margherita nel corso della sua omelia alla Messa Vespertina di ieri domenica 3 novembre.

Padre Cornacchini nel dare la bella notizia ha richiamato cenni di vita di Santa Elisabetta d’Ungheria (terziaria francescana e di cui il 17 novembre si celebra la festa) e ha fatto gli auguri ai nuovi cristiani cortonesi che in quel giorno svolgeranno la loro professione solenne d’ingresso nel Terzo Ordine Secolare (Tos), chiedendo a tutti i devoti della nostra Santa Patrona di salire al Santuario per festeggiare insieme questi coraggiosi cristiani, che hanno terminato il loro anno di noviziato per seguire l’esempio di Margherita, stando loro vicini anche al semplice convivio che alle tredici si terrà nei locali del convento.

Padre Federico, inoltre, ha illustrato la regola del Terz'Ordine secolare francescano richiamando le parole scritte dallo stesso San Francesco d’Assisi: “Tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l'anima e la mente, con tutte le forze, e amano il loro prossimo come sé stessi, e hanno in odio i loro corpi con i vizi e peccati, e ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo e fanno frutti degni di penitenza: oh, quanto sono beati e benedetti quelli e quelle che fanno tali cose e perseverano in esse! Infatti riposerà su di loro lo Spirito del Signore ed egli farà la sua abitazione e dimora in essi; e sono figli del Padre celeste, del quale compiono le opere, e sono spose, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo. Siamo suoi sposi quando l'anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo per virtù di Spirito santo. Siamo suoi fratelli quando facciamo la volontà del Padre che è nei Cieli. Gli siamo madri quando lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore e della purea e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso le opere sante, che devono splendere di esempio agli altri. Oh, come è glorioso, santo e grande avere un Padre nei cieli! Com'è santo, consolante, bello e ammirabile avere un tale sposo! Quanto sacro e caro, piacevole, umile, pacificante e dolce, amabile e desiderabile sopra ogni cosa, avere un tale fratelle e un tale figlio: il Signore nostro Gesù Cristo, il quale ha offerto la vita per le sue pecore e ha pregato il Padre dicendo. Padre santo custodisci nel tuo nome quelli che mi hai dato nel mondo; erano tuoi e li hai dati a me. Le parole che hai date a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e hanno creduto veramente che sono uscito date e hanno conosciuto che tu mi hai mandato. Io prego per loro e non per il mondo. Benedicili e santificali; per loro io consacro me stesso. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me attraverso la loro parola perché siano santificati nell'unità come lo siamo noi. E voglio, Padre, che dove sono io siano anche loro con me, perché contemplino la mia gloria nel tuo regno. Amen”.

Letruria.it

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